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Crisi casa alle Canarie: prezzi alle stelle, affitti impossibili e nuove regole

Chi vive alle Canarie lo osserva ogni giorno con crescente preoccupazione: i prezzi delle case e degli affitti sono ormai diventati del tutto fuori controllo e continuano a salire senza sosta. Da un lato, chi ha deciso di investire nel settore immobiliare negli ultimi anni ha ottenuto profitti davvero notevoli e consistenti, grazie alla forte domanda di seconde case, al turismo in costante crescita e all’interesse di numerosi investitori stranieri attratti dalla zona. Dall’altro lato, però, la situazione per chi cerca una casa da affittare o acquistare a un prezzo accessibile è diventata estremamente difficile e quasi impossibile da affrontare.

La mancanza di abitazioni a prezzi accessibili rappresenta un problema molto grave e di lunga durata nelle Isole Canarie. Questa situazione non riguarda solamente le case a prezzo accessibile per i cittadini comuni, ma coinvolge anche il settore dell’edilizia sociale, che è fondamentale per garantire un alloggio dignitoso alle fasce più vulnerabili della popolazione. Fin dagli anni Ottanta, infatti, il numero di abitazioni protette costruite è stato nettamente insufficiente rispetto alla domanda crescente, e ancor meno è stato fatto per quanto riguarda l’edilizia pubblica. Questo ha portato, nel corso degli anni, a un enorme e persistente deficit abitativo che continua a rappresentare una delle principali sfide per la regione.

I dati lo confermano: la domanda di case alle Canarie non è mai stata così alta, trainata non solo dal turismo ma anche dal trasferimento stabile di nuovi residenti, attratti dal clima, dalla fiscalità e dalla qualità della vita.
Ma l’offerta non tiene il passo. E così, il sogno di vivere alle Canarie rischia di trasformarsi, per molti, in un lusso.


Una nuova regola: la casa pubblica resta pubblica

Il Instituto Canario de la Vivienda (ICAVI) ha tracciato un quadro chiaro: il patrimonio abitativo pubblico dell’arcipelago conta oggi circa 14.700 abitazioni, un numero troppo basso rispetto ai bisogni reali.
Per anni, la normativa ha permesso agli inquilini delle case sociali di diventarne proprietari, riportandole così nel mercato privato e riducendo ulteriormente l’offerta pubblica.

Ora, con l’introduzione del Decreto Legge 1/2024, questo meccanismo viene definitivamente bloccato: le case pubbliche rimarranno tali per sempre, senza più possibilità di trasformazione in proprietà privata. Chi ci abita potrà continuare a vivere in queste abitazioni finché rispetta tutti i requisiti stabiliti, ma una volta che questi requisiti non saranno più soddisfatti, l’abitazione tornerà immediatamente disponibile per un’altra famiglia che ne abbia bisogno. Si tratta di un passo estremamente importante e significativo per ricostruire e rafforzare il patrimonio abitativo sociale, impedendo al contempo nuove fughe verso la speculazione immobiliare e garantendo un accesso più equo alle abitazioni pubbliche.


Nuove costruzioni e “affitto accessibile”: la via di mezzo che mancava

Dopo decenni di inattività, il Governo delle Canarie torna a costruire.
Grazie ai fondi europei Next Generation, l’obiettivo è ampliare il parco pubblico con nuove abitazioni e introdurre un modello intermedio: l’“alquiler asequible”, ovvero l’affitto a prezzo moderato.

Questa formula è pensata per chi lavora e ha un reddito stabile, ma non sufficiente per sostenere gli affitti del mercato libero.
In arrivo anche un nuovo decreto di assegnazione che renderà immediata l’iscrizione al registro dei richiedenti casa: basterà una dichiarazione responsabile, eliminando mesi di attesa burocratica.


Case vacanza e investitori stranieri: un equilibrio difficile

Il boom della vivienda vacacional ha trasformato profondamente il mercato.
Molti proprietari preferiscono affittare ai turisti, guadagnando di più e riducendo i rischi legati agli affitti lunghi.
Ma questo ha ridotto drasticamente la disponibilità di case per chi vive e lavora alle Canarie, spingendo i prezzi sempre più in alto.

Il Governo regionale, con l’introduzione della nuova Legge di Ordinamento Sostenibile dell’Uso Turístico delle Abitazioni, intende mettere ordine e regolamentare in modo più efficace il settore delle case vacanza. L’obiettivo principale è quello di distinguere chiaramente tra le zone in cui l’utilizzo delle abitazioni come case vacanza può rappresentare un’opportunità positiva e utile — come ad esempio nei paesi rurali o nelle aree poco frequentate dal turismo — e quelle aree, invece, dove questa pratica sta generando problemi e danni di natura sociale, come accade spesso nei centri urbani densamente popolati o nelle località costiere maggiormente turistiche.

In parallelo, il Governo chiede a Bruxelles una deroga europea per limitare la compravendita di abitazioni da parte di non residenti, una misura già adottata da altre regioni ultraperiferiche per difendere il territorio dalla speculazione esterna.


Riqualificare ciò che già c’è

Oltre a dedicarsi alla costruzione di nuove abitazioni, l’ICAVI si impegna anche nella riqualificazione e nel miglioramento del patrimonio edilizio già esistente, sfruttando in modo efficace i fondi messi a disposizione dal programma europeo Next Generation.
Attualmente sono operative due principali linee di intervento che offrono diversi tipi di aiuto e supporto:

Linea 3: per comunità di proprietari che vogliono ristrutturare interi edifici (fondi iniziali da 10,5 milioni già esauriti).

Linea 4: per singole abitazioni, con incentivi per migliorare l’efficienza energetica, la sicurezza e l’accessibilità.

L’obiettivo è duplice: mantenere gli edifici in buono stato e modernizzarli secondo criteri di sostenibilità ambientale.


Il futuro delle Canarie: più case pubbliche e meno speculazione

Per i prossimi 10 o 15 anni, la visione dell’Istituto Canario della Casa è estremamente chiara e ben definita:

proteggere il patrimonio pubblico esistente,

incentivare in modo deciso la costruzione di case a prezzi accessibili per tutte le fasce di reddito,

e collaborare attivamente con il settore privato per ampliare e diversificare l’offerta abitativa disponibile sul territorio.

Come ha dichiarato con fermezza l’ICAVI: “La casa pubblica non deve più diventare un bene speculativo e soggetto a mercificazione. Deve restare uno strumento sociale fondamentale, capace di garantire un diritto essenziale per tutti: quello di avere un tetto sicuro e dignitoso sotto cui vivere serenamente.”

Secondo la nostra visione, nonostante le tensioni che caratterizzano il mercato immobiliare delle Canarie, il contesto attuale mostra segnali promettenti di cambiamento. Le nuove politiche pubbliche, focalizzate sulla tutela dell’edilizia sociale e su una regolamentazione più equilibrata delle case vacanza, mirano a ristabilire un equilibrio tra crescita economica e diritto alla casa.

Il percorso sarà complesso e richiederà tempo, ma la direzione intrapresa — fondata su una maggiore pianificazione, trasparenza e cooperazione tra istituzioni e settore privato — apre la possibilità di un sistema abitativo più stabile e sostenibile.

In questo scenario, le Canarie affrontano una sfida cruciale: convertire la crisi abitativa in un’opportunità per ripensare il proprio modello urbano e sociale, rendendolo più inclusivo e sostenibile nel lungo periodo.


📍 Articolo redatto da ItalianiCanarie.it – Instituto Canario de la Vivienda (Gobierno de Canarias)


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Los Cristianos, Tenerife.


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