Le nostre riflessioni dopo piu di 20 anni sulle isole
di AD Seguros y Trámites Asesoría

Quando ci siamo trasferiti a Tenerife più di venti anni fa, le Canarie erano davvero un altro mondo. Un luogo dove il tempo sembrava scorrere più lentamente, dove con un po’ di coraggio, spirito di adattamento e tanta voglia di fare ci si poteva reinventare da zero.
Chi arrivava allora trovava un’isola accogliente ma anche semplice, quasi “grezza”, con poche regole e tante possibilità. Bastava la buona volontà per farcela.
Oggi, nel 2025, la domanda che ci fanno più spesso è sempre la stessa:
“Ma vale ancora la pena trasferirsi alle Canarie?”
E la nostra risposta è: sì, ma con consapevolezza
Le Canarie di oggi non sono più quelle di una volta, sono cambiate profondamente nel corso degli anni. Ora sono molto più moderne, più tecnologicamente avanzate e connesse al resto del mondo, soprattutto all’Europa, non solo geograficamente ma anche nello stile di vita quotidiano. A Tenerife e Gran Canaria, in particolare, si è assistito a un cambiamento quasi totale: dai servizi offerti ai residenti e ai turisti, fino alla mentalità delle persone che vivono lì. Anche i prezzi sono cambiati, così come gli equilibri sociali, che si sono evoluti in modo significativo rispetto al passato.
Oggi è più facile adattarsi, ma più difficile iniziare da zero.
Non è più l’epoca in cui bastava arrivare con un bagaglio leggero e un sogno. Ora servono basi solide: una professione, un piccolo risparmio, conoscenza del territorio e almeno un’idea chiara di quello che si vuole fare.
La nuova “normalità” delle Canarie
Negli ultimi anni, e soprattutto dopo il Covid, l’arcipelago è cambiato moltissimo.
È cresciuta la popolazione residente — tantissimi europei, soprattutto italiani, tedeschi e francesi — e questo ha portato benefici ma anche nuove sfide.
Da un lato, abbiamo raggiunto notevoli progressi in servizi, infrastrutture e stabilità economica: oggi contiamo scuole internazionali, cliniche private, spazi di coworking, collegamenti più frequenti e uffici pubblici digitalizzati, nonostante la consueta burocrazia canaria. Dall’altro, si è osservato un marcato aumento dei prezzi delle abitazioni, degli affitti e, in generale, del costo della vita.
Oggi affittare un appartamento si è trasformato in una vera e propria impresa, specialmente nelle zone turistiche più gettonate o nei grandi centri urbani come Santa Cruz, La Laguna, Maspalomas, Adeje e Arona dove la domanda è particolarmente elevata. Allo stesso tempo, acquistare una casa richiede budget molto più consistenti e differenti rispetto a quelli necessari solo dieci o quindici anni fa, a causa dei cambiamenti del mercato immobiliare e dell’aumento dei prezzi.
Un altro tema che chi vuole trasferirsi deve affrontare è quello burocratico.
Ottenere empadronamiento, NIE , la residencia, o aprire un’attività non è difficile, ma richiede tempo, precisione e conoscenza delle procedure.
Molti italiani fanno fatica a capire che la burocrazia qui ha ritmi e regole tutte sue.
Ecco perché ripetiamo costantemente ai nostri clienti che trasferirsi in modo legale e corretto è di fondamentale importanza per la loro tranquillità e sicurezza.
Non è necessario solo per poter lavorare regolarmente o aprire un conto corrente in banca senza difficoltà, ma rappresenta anche la chiave per poter accedere ai servizi sanitari pubblici in modo completo, iscrivere i propri figli a scuola senza incontrare problemi burocratici o amministrativi, oltre a prevenire multe e complicazioni fiscali indesiderate che potrebbero creare stress e disagi inutili.
Turismo: ieri e oggi
Un aspetto fondamentale è quello del turismo, che è l’anima economica delle Canarie.
In passato si é vissuto periodi in cui, a causa di guerre o tensioni geopolitiche — nel Mediterraneo, in Africa o in Medio Oriente — il turismo si fermava quasi del tutto.
Le isole, pur essendo sicure, ne risentivano fortemente: ristoranti vuoti, locali chiusi, famiglie in difficoltà.
Oggi, fortunatamente, la situazione è diversa.
Il turismo è diventato più stabile e costante durante tutto l’anno, grazie anche alla presenza sempre maggiore di residenti stranieri e di nuovi lavoratori digitali che hanno scelto le Canarie per vivere e lavorare da remoto.
Inoltre, dopo anni di incertezze, la gente ha imparato a “convivere” con i rischi globali.
Forse è brutto dirlo, ma la società ha quasi fatto l’abitudine alle crisi geopolitiche: non si blocca più tutto per la paura, e questo per le Canarie è stato un vantaggio enorme.
Vivere e lavorare alle Canarie oggi
Chi arriva oggi deve sapere che le Canarie offrono ancora un’ottima qualità della vita: clima perfetto, ritmo tranquillo, sicurezza, e una rete di servizi pubblici che, pur con i suoi limiti, funziona.
Il lavoro c’è, ma non per chi improvvisa.
Spesso ci capita di vedere nella nostra agenzia giovani che arrivano con molte speranze ma con poca conoscenza del posto, senza un piano concreto o con le idee confuse su cosa vogliano davvero fare.
C’è molta improvvisazione, e purtroppo il risultato, nella maggior parte dei casi, è sempre lo stesso: qualche settimana, al massimo qualche mese di permanenza, e poi il ritorno all’origine — con un po’ di delusione e qualche difficoltà economica in piú.
Le Canarie non sono un rifugio facile: sono una scelta di vita, che va preparata con attenzione.
Chi ha una professione tecnica, artigianale o digitale, chi conosce le lingue o ha esperienza in settori legati al turismo, all’ospitalità o ai servizi, ha ancora molte possibilità.
Ma bisogna arrivare preparati, e se possibile con una base economica che permetta di affrontare i primi mesi senza stress.
Nel settore del turismo, ad esempio, esistono molte attività gestite da italiani che operano con successo e funzionano molto bene — come bar, agenzie, ristoranti e società di servizi vari — grazie alla presenza di competenza, una buona organizzazione e una visione chiara e strategica.
In passato, spesso era sufficiente la simpatia e la buona volontà per andare avanti. Oggi, invece, è indispensabile possedere anche un alto livello di professionalità e preparazione specifica per poter competere efficacemente sul mercato.
Nonostante tutto, le Canarie mantengono un’anima unica.
La gente è accogliente, il clima ti cambia l’umore, e la vita scorre ancora a un ritmo più umano.
Si può vivere bene, con meno stress, con più tempo per sé e per la famiglia.
E questo, secondo me, resta il vero lusso che queste isole offrono.
Trasferirsi oggi alle Canarie non è più un salto nel buio, ma un passo che va fatto con serietà e consapevolezza.
Non basta il sogno del mare o del sole: serve un progetto, un piano, una base.
Ma per chi è disposto a costruirsi qualcosa, le isole continuano ad essere una delle poche oasi d’Europa dove si può vivere bene, lavorare con dignità e respirare libertà tutto l’anno.
Le Canarie sono cambiate, sì — ma restano un posto dove, se ci arrivi con rispetto e realismo, puoi ancora trovare quello che molti cercano altrove e non trovano più: un equilibrio vero, tra vita, lavoro e serenità.
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